Una stele marmorea con incisi i nomi dei messinesi scomparsi e uccisi nella ex Jugoslavia, dal 1943 al 1947, Carabinieri, Guardia di Finanza, Pubblica Sicurezza, Esercito e Civili infoibati, con al centro una colonna crocifera risalente al sec. XVI, ricordano a Messina i “Martiri delle Foibe” e gli esuli di Istria, Fiume e Dalmazia. Dopo la deposizione di una corona di alloro e gli onori ai caduti dati dalla rappresentanza della Polizia Municipale, l’assessore alla cultura prof. Vincenzo Caruso ha ricordato i momenti drammatici vissuti dai nostri connazionali “Un popolo senza memoria è un popolo senza futuro, l’importanza della memoria per evitare nuovi drammi, il nostro deve essere un vero impegno per fare conoscere questa tragedia, che ha segnato le popolazioni italiane dell’ex Jugoslavia. Assieme all’Assessore all’Istruzione Laura Tringali, abbiamo realizzato un video rivolto alle scuole e a quanti desiderano conoscere questo dramma. Il video ricco di testimonianze è stato prodotto in collaborazione con: Romano Bosich, Maria Cacciola, Andrea Parisi e all’attore Andrea Vasone, pubblicato sul canale YouTube del Comune di Messina.
La cerimonia è proseguita con l’intervento della prof.ssa Maria Cacciola presidente dell’Associazione Nazionale Congiunti e Deportati in Jugoslavia, la quale ha evidenziato l’importanza del ricordo che deve essere una fiaccola sempre accesa da passare alle giovani generazioni. La Cacciola alla fine del suo intervento, ha donato alla direttrice Tommasa Siragusa della Biblioteca Regionale Universitaria, il testo “Sulle ali della memoria. Gli esuli giuliano-dalmati di Sicilia ricordano” scritto dalla stessa e pubblicato da Giambra Editori. La direttrice Siragusa nel suo intervento ha dichiarato, che il prezioso volume sarà messo a disposizione dell’utenza come preziosa testimonianza di questa triste pagina di storia. Solo una seria e completa ricostruzione e denuncia, a monito imperituro, anche di quei Fatti occorsi, che vanno Riconosciuti per poter essere Accettati, potrà contribuire a far sì che la pacificazione e la coesione, in ambito nazionale e non risultino vuote parole tout court”. Agostino Florio parente di un poliziotto infoibato ha letto un breve ricordo del familiare, i saluti del presidente del Quinto Quartiere Ivan Cutè e la lettura della preghiera dell’Infoibato fatta dalla prof.ssa Cacciola, hanno concluso la sobria cerimonia.
Ai piedi della stele nel rispetto delle norme anti covid-19, presente il Capo di Gabinetto della Prefettura Carmelo Marcello Musolino, il Questore Vito Calvino, Mons. Letterio Gulletta, il Capo Gruppo degli Alpini Giuseppe Minissale, vari rappresentanti di associazioni e diversi cittadini.